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AcquaViva Burana


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Vývojář: Evomatic
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I Consorzi di Bonifica sono enti di autogoverno i cui consorziati sono i proprietari degli immobili (terreni e fabbricati) che ricevono un beneficio diretto e specifico dall’attività di bonifica e che ricadono all’interno del perimetro di contribuenza consortile.
242.521 ettari di comprensorio ricadente su tre regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana), cinque province (Modena, Bologna, Mantova, Ferrara e Pistoia), 53 comuni: questi sono i numeri che inquadrano il territorio in cui opera il Consorzio della Bonifica Burana.
Mentre le regioni sono responsabili della gestione dei corsi d’acqua naturali (principalmente fiumi), i consorzi di bonifica si occupano del reticolo di corsi d’acqua artificiali (principalmente canali) - ovvero costruiti dall’uomo - che allontanano l’acqua verso i fiumi per scongiurare il pericolo di allagamenti, o la distribuiscono al territorio prelevandola dai fiumi a scopo irriguo. In gergo tecnico, parliamo di scolo (allontanamento in caso di piene) e derivazione (prelievo per irrigazione), sebbene la maggior parte dei canali non tengano distinte le due funzioni, ma operino in modo promiscuo (all’occorrenza per l’una o l’altra funzione). Il Consorzio Burana, in particolare, si occupa della gestione di 2.400 chilometri di canali, 55 impianti idrovori, 1 cassa di espansione, più di 2.000 manufatti di regolazione delle acque. La gestione delle opere avviene tramite un’attenta combinazione di controllo automatico da remoto - grazie all’impiego di 88 stazioni di telerilevamento – e sorveglianza e gestione diretta di tecnici e guardiani dislocati su tutto il comprensorio.
Oltre ai tradizionali compiti di scolo delle acque e irrigazione, i consorzi di bonifica, oggi, su autorizzazione regionale si occupano anche di difesa del suolo nei territori montani per il contrasto al dissesto idrogeologico: in montagna, a differenza della pianura, il Consorzio svolge l’attività su corsi d’acqua naturali come torrenti e rii. Si tratta di 86.050 ettari di territorio dove il Burana lavora per il ripristino di versanti e pendici in dissesto, la ripresa di frane, la sistemazione di opere idrauliche come briglie, soglie, difese spondali, la pulizia dei corsi d’acqua con taglio selettivo della vegetazione, il consolidamento della viabilità, ecc. tramite sopralluoghi e segnalazioni di Enti e di privati.
Non ultimo la Bonifica Burana si occupa di valorizzazione ambientale tramite interventi di riqualificazione, tutela e sviluppo della biodiversità, valorizzazione paesaggistica: sono oltre 100.000 le essenze arboree piantate dal Consorzio negli ultimi anni con la creazione di 50 chilometri di fasce boscate, diverse le azioni e le convenzioni messe in atto ogni anno per la salvaguardia della fauna ittica e delle specie vegetali acquatiche e riparie a minaccia di estinzione, sistemi di fitodepurazione, ecc. Negli ultimi anni si è sviluppata anche un’importante attività di comunicazione e fruizione del territorio.
Tante le sfide della bonifica oggi: emergenze climatiche (eventi meteorici estremi, siccità, bombe d’acqua) e calamità naturali, urbanizzazione/consumo dei suoli, inquinamento, animali fossori sui canali… Fondamentale lavorare sempre più nella direzione della prevenzione.